Il succo d’uva: notizie e proprietà

Il succo dell’uva è una bevanda che conserva sostanzialmente tutte le caratteristiche nutrizionali del frutto da cui è ricavata. Tutte tranne una: le fibre.

Mentre l’uva contiene 1,5 g di fibre ogni 100 g (che insieme agli zuccheri del frutto possono costituire una miscela micidiale per chi soffre di colite), il succo ne è completamente privo e per questo può essere consumato da tutti coloro che non possono mangiare il frutto fresco o non devono assumere troppe fibre con la dieta (bambini, anziani, colitici, ammalati e convalescenti in genere).

Si trova facilmente in commercio dell’ottimo succo biologico, ma chiunque abbia a disposizione uva in abbondanza lo potrà ottenere semplicemente ponendo in una centrifuga gli acini. Se adeguatamente pastorizzato e mantenuto in un luogo fresco e buio, il succo d’uva si conserva molto bene anche per diversi anni.

I contenitori più adatti sono vasi di vetro muniti di chiusura tipo twist-off (quella delle marmellate, per intenderci) oppure le classiche bottiglie da sigillare preferibilmente con tappi a corona.

È indispensabile, per una perfetta conservazione, pulire i contenitori in modo impeccabile e che i tappi siano in ottime condizioni (non esitate ad eliminare quelli che si presentano in qualsiasi modo deteriorati).

Per la necessaria pastorizzazione i vasi e le bottiglie riempiti di succo e già chiusi vanno messi in una pentola, appoggiando previamente sul fondo della stessa un paio di strofinacci. La pentola sarà poi riempita d’acqua in modo da coprire completamente i contenitori. A questo punto non resta che far bollire il tutto per almeno 30 minuti. Spento il fuoco, lasciate raffreddare prima di riporre il succo nella vostra dispensa.

Per i Romani era lo zucchero alternativo

Quando lo zucchero non era ancora disponibile, gli unici dolcificanti erano il miele e lo sciroppo d’uva. Quest’ultimo (i Romani lo conoscevano come defrutum, in Francia si chiama raisiné, nel nostro paese sapa o saba) si ottiene facendo bollire il succo d’uva fino a ridurlo al 20-30 per cento del volume iniziale.

Si conserva senza particolari accorgimenti (vista la sua altissima concentrazione di zuccheri) e può essere utilizzato per confezionare dolci oppure, opportunamente diluito con acqua, per ottenere bevande dissetanti e tonificanti.